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Ecografia

Che cos'è l'ecografia?

L’ecografia è una tecnica che consente di vedere gli organi del nostro corpo con l’utilizzo di onde sonore ad alta frequenza (ultrasuoni, non udibili all’orecchio umano) che attraversano i tessuti: quando esse arrivano al feto producono echi che sono trasformati in immagini sul monitor dell’ecografia.

L’ecografia è innocua per il feto?      

Gli ultrasuoni sono utilizzati nella pratica ostetrica da oltre trent’anni e non sono stati riportati effetti dannosi, anche a lungo termine, sul feto.

Nel primo trimestre è sconsigliato l’utilizzo del doppler colore o pulsato per la rilevazione dell’attività cardiaca (“ascoltare il battito del cuore dell’embrione”) fino a 10 settimane compiute di età gestazionale.

Ecografia di screening del I° trimestre di  gravidanza 

(fino a 13 settimane e 6 giorni di età gestazionale)

E’ un esame che si effettua quasi sempre  per via trans-vaginale; è un esame del tutto indolore e privo di effetti collaterali.

Per la valutazione della traslucenza nucale, nella maggior parte dei casi, viene eseguito per via trans-addominale.

Con tale esame può essere effettuata la datazione della gravidanza, la diagnosi di gravidanza gemellare, la determinazione della sede di impianto della gravidanza (uterina o extra-uterina) e la ricerca di eventuali anomalie uterine e/o annessiali.

Lo scopo di questa ecografia non è lo studio  dell’anatomia fetale anche se, occasionalmente,  può essere rilevato un quadro ecografico sospetto.

Un’ecografia del I trimestre effettuata routinariamente o per altre motivazioni non comprende quindi, tra i suoi obiettivi, la valutazione dello spessore della traslucenza nucale che richiede un processo informativo e una programmazione dell’esame a parte.

Ecografia di screening del II° trimestre di gravidanza 

o ecografia morfologica

E’ un esame che si effettua per via trans-addominale appoggiando una sonda sull’addome, dopo l’applicazione di gel.

In casi particolari può essere utile completarla con l’ecografia trans vaginale, ad esempio se il feto è molto basso.

Si suggerisce di sottoporsi a questa ecografia tra le 19 e 21 settimane compiute di età gestazionale e gli scopi di tale esame sono il controllo della vitalità del feto, la valutazione dei principali organi e distretti anatomici del feto e del suo sviluppo.

Durante l’esame si misurano alcune parti del corpo fetale ed i valori di tali misure vengono confrontati con quelli delle curve di riferimento per valutare se le dimensioni corrispondono a quelle attese per l’epoca di gravidanza.

Consente inoltre la valutazione della quantità di liquido amniotico e della localizzazione placentare.

Si consiglia di eseguirla in questo periodo specifico perché il feto è nelle migliori condizioni per essere studiato e perché, dopo tale epoca, la Legge non permette più l’interruzione di gravidanza, anche se il feto è affetto da gravi malformazioni. Può essere eseguita anche più tardivamente, a fini puramente conoscitivi, ed è comunque utile.

Nel caso si identificassero patologie mal formative, potrebbe risultare determinante fare nascere il bambino in strutture adeguate.

E’ ben noto infatti, che le prime ore di vita e le prime cure, spesso sono determinanti per il destino del bambino.

Non sempre però l’esame può essere effettuato in modo esaustivo a causa di una posizione fetale persistentemente sfavorevole o della cattiva visualizzazione di alcuni organi

E’ possibile rilevare con l’ecografia malformazioni fetali?

A parte rare eccezioni, non esistono anomalie fetali che sono individuabili sempre e con certezza. L’esperienza finora acquisita suggerisce che l’esame ecografico di screening del II trimestre consente di evidenziare dal 20 al 50% delle malformazioni più rilevanti.

Ciò dipende dalle dimensioni dell’anomalia (e non dalla gravità), dalla più o meno evidente alterazione dell’immagine ecografica, dalla posizione del feto più o meno sfavorevole, dalla quantità di liquido amniotico e dalla presenza di altri fattori quali cicatrici addominali, gemellarità, fibromi e scarsa penetrazione degli ultrasuoni attraverso la parete addominale materna (condizione frequente nelle obese).

Inoltre un gruppo di malformazioni del feto può comparire solo in epoca di gravidanza avanzata o addirittura dopo il parto.

Non è compito dell’ecografia del II trimestre l’individuazione delle anomalie genetiche (cromosomiche e non). I cosidetti soft markers ecografici di cromosomopatia non sono oggetto di ricerca di questo esame ecografico.

La morfologica 3D è più accurata?

No. Le malformazioni vengono identificate mediante l’ecografia bidimensionale standard. Una volta diagnosticate, il centro di riferimento a cui la paziente è stata indirizzata, potrà eventualmente impiegare l’ecografia 3D per ottenere maggiori informazioni riguardo l’anomalia identificata o sospettata.

Ecografia di screening del III° trimestre di gravidanza 

Anche questo esame si effettua per via transaddomnale, appoggiando la sonda sull’addome, dopo aver applicato del gel.

Lo scopo di questo accertamento è di valutare la quantità di liquido amniotico, la localizzazione placentare e la crescita fetale (le misure ottenute vengono confrontate con quelle delle curve di riferimento per valutare se corrispondono a quelle attese per l’epoca di gravidanza).

Va sottolineato  che la crescita è un fenomeno dinamico, per cui una certa percentuale di ritardi o eccessi di crescita fetale o variazione della quantità di liquido amniotico non sono rilevabili per una successiva insorgenza dell’anomalia.

Non sempre l’esame può essere effettuato in modo completo al primo tentativo e questo non vuol dire che ci sono dei problemi, ma semplicemente può esserci una posizione sfavorevole del feto che non consente la valutazione di alcuni distretti.

E’ possibile rilevare malformazioni fetali nel III trimestre?

Il riconoscimento delle malformazioni fetali non è un obiettivo specifico dell’ecografia del terzo trimestre.

Lo sviluppo del feto in quest’epoca generalmente non consente un completo studio della sua anatomia.

La valutazione ecografica verrà comunque rivolta al ventricolo cerebrale distale, alle 4 camere cardiache, allo stomaco, ai reni e alla vescica.

 

Se durante l’ecografia del I, II o III trimestre viene evidenziato un reperto sospetto il medico esaminatore discuterà il suo significato clinico con la persona assistita e, se necessario, sarà consigliato alla paziente un approfondimento diagnostico presso un centro di riferimento.

Si sottolinea che tali esami ecografici sono consigliati ma non sono obbligatori e la persona assistita,

dopo essere stata informata dal proprio curante, potrà decidere se effettuarli o meno.

 

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